L’unità di ricerca del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Catania concentra la sua indagine sul territorio siciliano, analizzando due contesti che ospitano entrambi impianti petrolchimici istallati nella seconda metà del Novecento: l’area costiera del siracusano e la città di di Gela. Seguendo un percorso di ricerca collaborativa, arricchito dal confronto tra diversi saperi – antropologia, geografia economica, eco-linguistica ed economia politica –, i sotto-progetti di cui si compone la ricerca indagano gli effetti sulla vita di luoghi e persone della crisi strutturale degli insediamenti petrolchimici siciliani in seguito all’incalzare dei processi di globalizzazione e di dismissione industriale. All’interno di un quadro interpretativo che immagina questi luoghi come zone di frizione, l’obiettivo è quello di comprendere e descrivere gli sforzi di riconfigurazione materiale e simbolica di paesaggi fortemente compromessi dallo sfruttamento intensivo del territorio, le narrative attraverso cui è espresso e simbolizzato il legame natura/società, i conflitti e le controversie giuridiche e sociali emersi in seguito alla diffusione nella scena pubblica di una “questione ambientale” e i dispositivi culturali e politici che plasmano gli immaginari sul futuro nell’attuale fase di tardo industrialismo, così come l’emergere di progettualità e prospettive di sviluppo socio-economico dei territori in chiave di sostenibilità energetica e patrimonializzazione.