In questo articolo presento i risultati in corso di un progetto di ricerca interdisciplinare che indaga le frizioni intorno all’ambiente formatesi nella zona petrolchimica siracusana nell’attuale fase di tardo industrialismo. Illustro come la percezione dei rischi ambientali e sanitari da parte degli attori coinvolti nel governo del rischio abbia messo in moto strategie “crono-politiche” volte a gestire le sfide future nel presente. In particolare ricostruisco le coalizioni che si sono attivate intorno a tre specie viventi: i batteri biotech che si nutrono di petrolio, arruolati a scopo preventivo e mitigativo; i fenicotteri rosa, una specie bandiera che permette di consacrare alla resilienza gli ambienti minacciati; e i pesci dalla spina bifida, una specie sentinella che, anticipando futuri catastrofici, incoraggia alla vigilanza e a un intervento risolutivo. Analizzando il ruolo ricoperto da queste specie viventi nel territorio, l’articolo mostra come dietro il valore spesso sbandierato della sostenibilità si celino modalità divergenti di sottoporre il tempo a un’azione politica, palesando il carattere controverso delle frizioni oggi in atto nella zona industriale.