Nell’attuale panorama tardo-industriale gelese, caratterizzato da una drastica riduzione dei posti di lavoro e da un esteso degrado ambientale, in congiuntura con la chiusura industriale della Raffineria nel 2012 e la stipula nel 2014 di un “Nuovo piano industriale per Gela” , la ricerca indaga da un lato le strategie di comunicazione messe in atto dall’ENI per dar vita alla nuova narrazione mitopoietica con cui sostenere un futuro industriale green nell’area, dall’altro le strategie con cui i lavoratori industriali e i diversi soggetti che operano nel territorio cercano di governare la relazione tra un passato economicamente propulsivo che non c’è più, il presente con le conseguenze ambientali dell’industrializzazione e l’attesa di un futuro incerto. In questa fase, il tema della sostenibilità è andato a caratterizzare buona parte delle retoriche e delle politiche economiche dell’ente energetico nazionale. Lo stesso tema viene declinato in maniera completamente diversa dalle organizzazioni ambientaliste che operano localmente, in particolare la LIPU, Lega Italiana Protezione Uccelli, che gestisce la “Riserva naturale del Biviere di Gela”. Il progetto sta cercando di tenere congiunti questi due livelli attraverso indagine documentale e ricerca sul campo.